Nov
29
2015

Ciaspe in spalla!

Dove andare d’inverno ciaspe in spalla? In spalla perché non è detto servano sempre. In alcuni casi la strada è già battuta e comodamente affrontabile con un paio di scarponi. Oppure, come ultimamente accade, la neve proprio non c’è, e puoi quindi lasciare le ciaspe direttamente in macchina.

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Ci sono itinerari classici che non si scordano mai, neve o non neve. Un’oretta o poco più e sei accoccolato sotto al Pelmo, talmente vicino da poter toccare la Moiazza oppure in cima al mondo. Avete indovinato? Stiamo parlando dei percorsi per raggiungere i tre rifugi alpini nell’area della Val di Zoldo aperti anche d’inverno.

Per il rifugio Carestiato…
Verso il passo Duran parte la strada silvo pastorale che d’estate guida gli scalatori alle pareti della Moiazza, gli alpinisti alla Ferrata Costantini e le famiglie a prendere un po’ di sole con vista sulle vallate agordine, D’inverno, è amata dai bambini che scendono in sella al loro slittino badati dai loro genitori, e dai camminatori di tutte le età.

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Le casere lungo il tragitto, nell’anno nevoso 2013-14

Per il rifugio Monte Rite…
Avvolti da un’aria frizzantina e pungente d’inverno, la camminata per raggiungere la cima del Monte Rite è di circa un paio d’ore. Da lì i tramonti e le aurore sono incredibili, ma anche le giornate sotto il sole o sotto un po’ di neve che cade piano non scherzano (e anche le notti stellate non devono essere da meno).

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Foto: Rifugio Monte Rite

Per il rifugio Città di Fiume…
Dopo il passo Staulanza, andando verso Selva di Cadore, potrete intraprendere una facile e dolce salitina che vi porterà nei pressi di uno dei nostri massicci dolomitici preferiti: il Pelmo! E’ perfetta per la mountain bike d’estate: sarà buona anche per la fat bike? Aspettiamo l’opinione degli esperti. Sicuramente è gradita da escursionisti abili e meno abili di tutte le stagioni.

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Foto: Rifugio Città di Fiume

Questi tre esempi sono quasi sempre fattibili anche con dei semplici scarponi, valutate però sempre se la neve è sufficientemente compatta. Poi sperimentateli, godeteveli, testateli tutti!

Questi spunti invece, se la neve è già arrivata copiosa, sono indicati con ciaspe:

Monte Punta
Raggiungere la sommità dell’ombelico di Zoldo, anche d’inverno può essere entusiasmante. Partite da Zoppé di Cadore, è la via più consigliata e sicura per quanto riguarda le valanghe, arrivate in cima, sedetevi e fermatevi in silenzio… non vorrete più tornare a casa!

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Dal Monte Punta alcuni giorni fa… la neve ancora non è arrivata! (Foto: Eva Lovat)

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… e la vista dal Monte Punta quando c’è neve!

Laghetto del Vach
Oltre al paesaggio da fiaba meta della vostra uscita, la strada silvo pastorale che parte da Pralongo è molto agevole e comoda, spesso battuta. Da provare anche l’itinerario da Colcerver, entrambi hanno una durata di un po’ più di un’ora.

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Il laghetto del Vach – foto di Eva Lovat

Casera del Fagaré
Vi abbiamo già raccontato quanto amiamo questo bosco, situato a bassa quota, soleggiato e mite. L’intero Triol del Camillo può essere realizzato facendo attenzione al ghiaccio anche con le ciaspe, ma se riuscite ad arrivare anche soltanto fino alla casera del Fagaré è un’esperienza che vale la fatica!

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Casera del Fagaré – foto di Eva Lovat

Li avete già provati? Oppure avete una vostra lista personale di preferiti?
Rimettiamoci in cammino! Come ogni anno, se non siete esperti e non vi sentite sicuri, sapete che una Guida alpina vi potrà aiutare…

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