Ott
16
2017

Identità di luoghi e persone

La relazione tra vicende e paesaggio, tra personaggi e paesaggi è un elemento fisso di narrativa e poesia.
Il paesaggio per essere conosciuto va narrato e rappresentato.
Il paesaggio naturale e culturale non c’è fino a quando una coscienza non lo trasforma in messaggi, parole, immagini, racconti e rappresentazioni. Come dire che il paesaggio non esiste senza qualcuno che lo guarda, e quel qualcuno fa parte del paesaggio.

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Rappresentazioni che non solo danno visibilità al paesaggio ma riempiono di senso l’esperienza della vita nel tempo e nello spazio.

L’identità di un luogo viene definita come una sottostruttura dell’identità personale-collettiva caratterizzata da saperi, memorie, affetti, tutti parte del paesaggio, in quanto nati fra i luoghi vissuti ed incontrati.

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Nel pensare all’IDENTITA’ DI UN LUOGO si incontrano due dimensioni dell’esperienza dell’individuo:

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lo spazio, non solo come ambiente, ma come spazio emotivamente importante sul piano delle relazioni;

il tempo, storia dei luoghi e delle vicende geologiche, biologiche e umane che hanno fatto vivere il paesaggio.

Servono a sottolineare l’importanza del contesto: leggere l’Infinito di Leopardi in una camera d’albergo, a New York, regalerà emozioni e visioni molto diverse rispetto a quelle ottenibili dalla lettura immersa nel “luogo reale”, contenuto e liberato nei versi del famoso poeta. Vanno quindi riprese le tradizioni nei luoghi e nei tempi del loro formarsi, mentre avvengono.
E’ così che il paesaggio esterno, si affianca ad un paesaggio interno, personale, che come al solito sfugge, misterioso e nascosto, a volte sconosciuto, che segna percorsi imprevedibili e contraddittori.

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Il paesaggio non è più solo realtà concreta e oggettiva, ma anche un paesaggio personale: realtà interna, incerta e mutevole. Interessante luogo di costruzione e decostruzione dell’esperienza dello stare al mondo.

Non si tratta solo di individuare il legame con la propria terra, la propria casa, le proprie tradizioni, ma cogliere l’unicità dell’esperienza di essere nel mondo. Un’esperienza tutta interiore a cui corrisponde una conoscenza di sé che da significato e senso all’agire. Qui, le maestre uniche sono le Dolomiti Patrimonio dell’Umanità e la Val di Zoldo con le “sue” Dolomiti è un luogo privilegiato.

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