Apr
16
2014

Un sasso magico che difende dal drago

Il vivace bambino quel giorno di Maggio proprio non riusciva a stare in casa e scavalcò la finestra che dava sul prato. Una lunga corsa di sfogo lo portò al margine del bosco, attraversatolo giunse in riva al lago Vach. Qui l’incontro fra i due: un sasso e un bambino.

L’animo bambino spinge a trasformare la corsa nel raccogliere e lanciare lontano quel sasso. La mano a conca, il braccio a catapulta e via… un volo parabolico diritto nel placido laghetto. Molti dicevano che c’era d’aver paura, si sarebbe potuto svegliare il drago che di sicuro dormiva sul fondale…

il_drago

Il bimbo, col gesto di colpire con una pietra, sfidò la paura altezzoso, vedendo che molti sassi erano lì vicino a lui, pronti per essere presi ed usati come eventuali armi di difesa.

L’acqua non si scalfì irrimediabilmente, ma reagì al tuffo del sasso schizzando gocce nell’intorno e ospitando sulla schiena una specie di brivido concentrico, anelli che si diffondevano veloci sulla pelle dell’acqua.

waterwaveinterfere1200-1024x657

Il sasso grazie alla limpidezza, subito ricomparve alla vista, nella sua veste subacquea, diretto sul fondale… e fu chiaro come le conseguenze di quel gesto fossero plurime.

Le alghe vennero urtate e dalle loro “fronde” si scosse del fango che creò una nuvola torbida; anche un altro sasso venne urtato, e da questo uscì, al posto del drago, un pesciolino che come un dardo andò a cercare altra quiete.

Nel frattempo, in superficie il brivido concentrico aveva percorso l’intero specchio d’acqua, ed arrivò a smuovere la sponda, facendo oscillare fili d’erba ed arbusti, dai quali scappò un airone cinerino, imponente ed elegante. Anche le rane risposero all’onda nata dall’emozione, con il loro ritmico gracidare.

Il bambino si sedette su di un altro sasso vicino, e dopo aver riscostruito la sequenza di eventi che aveva creato con un semplice lancio, non poté che pensare che il “proiettile” di pietra fosse magico d’avvero. Un sasso magico venuto dalle crode là in alto, senz’altro magiche anche loro.

Il bimbo guardava il cielo che si stava riannuvolando, chiedendosi quante magie di questo tipo fossero avvenute in tutti i secondi e minuti delle notti e dei giorni che nei secoli si sono succeduti in Dolomiti.

vach

Questo pensiero sconfinato fece quasi trasalire l’animo bambino, che in una vertigine di emozioni, tornò ad essere voglia di correre… questa volta però con un sorriso fisso sulla bocca e sulla via del ritorno a casa, giocando a scappare da un altro magico essere di questi luoghi: il temporale. Ha proprio ragione il nonno quando serio dice: “è bene correre con le proprie gambe, fin dove si può!”

Per vivere questa e mille altre suggestioni, programma le tue vacanze nella magica Valle di Zoldo: www.valdizoldo.net

TAGS: , , , , ,

Ti è piaciuto questo post?
Iscriviti per ricevere tutti i nuovi post nella tua casella di posta.

1 commento

Commenta questo articolo

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.