Lug
16
2014

Funghi dei nostri boschi

Andare a funghi  nei nostri boschi e prati, per molti è proprio una passione…. ma non è cosa che si fa casualmente.
Gli specialisti della raccolta dei funghi si alzano presto, conoscono dove andare, tornano dopo ore di cammino tra boschi e prati e soprattutto conoscono l’incredibile mondo dei funghi.
… state forse pensando al prato calpestato e ricalpesto? A ceste (magari!) piene di funghi raccolti sempre ed in ogni caso, non rispettando né regole, né mamma natura ?
No, credetemi esistono davvero gli esperti di funghi, io ho avuto la fortuna di conoscere tra loro i micologi del Gruppo di Belluno dell’Associazione Bresadola che mi hanno aperto un mondo: la micologia, ovvero il Regno dei funghi!

Armillaria

La micologia è lo studio dei funghi ed il micologo né è l’esperto, esperto perché innanzi tutto li conosce e li ama.
Ecco due parole magiche, conoscenza e amore….ripenso ai prati sottosopra…
Preferisco pensare alle serate di diapositive fatte con l’Associazione Bresadola….
Conoscere i funghi è bello come conoscere qualsiasi aspetto della natura, che non finirà mai di stupire chi ha l’umiltà di volerla scoprire.
Il primo strumento di cui bisogna dotarsi è una semplice chiave dicotomica, cosaaaaa?
Brutto nome ma utile strumento: si tratta di un percorso fatto di domande semplici a cui si risponde osservando il fungo, come ad esempio se il fungo presenta lamelle o no, se ha l’anello o no e così via.

Lepiota procera

E così alla fine con pazienza e attenzione posso giungere a definire chi è il mio fungo: ecco ci sono tu meraviglioso frutto ti chiami Boletus aestivalis…. E io ti posso raccogliere e mangiare!

Boletus aestivalis

Se foste così fortunati da potervi raccogliere la frutta direttamente dall’albero, voi lo fareste quando il frutto è maturo, giusto? Non quando è acerbo o troppo maturo….ebbene con i funghi essendo dei frutti (carpoforo) della loro pianta (micelio, la pianta che io non vedo perché sottilissima intricata rete di fili sotterranea) è la medesima cosa: vanno raccolti quando maturi. Il fungo troppo vecchio potrebbe essere già in fase di decomposizione, quello troppo giovane potrebbe confondersi con specie velenose e cosa poi molto importante non ha ancora rilasciato le spore, che sono i semi per i funghi.
Ecco allora il perché del cesto: è per lasciar modo al fungo maturo di rilasciare le sue spore non lo avesse già fatto, e l’importante è che questo avvenga là dove lo abbiamo raccolto.

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I funghi sono un po’ come noi, c’è chi ama vivere al mare, chi in montagna, tra loro c’è chi vuole a tutti i costi un abete vicino e chi invece ama vivere nel prato aperto e solatio. Far sì che le spore cadano sul terreno là dove abbiamo trovato il fungo, aumenta la probabilità che quelle spore diano origine ad una nuova pianta. Un buon motivo per pulire i funghi là dove raccolti.
Quindi raccogliamo funghi solo se maturi, della giusta grandezza e riponiamoli nel cesto, così ci garantiamo pure di portare a casa un fungo sano (alcuni si decompongono velocemente se messi in sacchi chiusi)
E la storia di non raccoglierli con il coltello andando in profondità, ma delicatamente è per non rovinare la pianta….voi usereste una motosega per raccogliere una mela? La cosa migliore è raccogliere il fungo con una lieve torsione, non tagliarlo ci consente poi di poter osservare tutte le sue caratteristiche. Per non rovinare il micelio è bene anche ricomporre il terreno dove abbiamo colto il fungo.

funghi raccolta

Ed ora che il fungo che ho riconosciuto come commestibile*, maturo pronto per essere raccolto è finito nella  mia cesta e da lì a poche ore finirà nella mia padella!

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I funghi sono buoni, il profumo di un porcino fresco fatto al cartoccio è difficile dimenticarselo (provateci, tagliate il porcino a cubetti abbastanza grandi metteteli nella carta stagnola con uno spicchio di aglio, olio e un po’ di sale, chiudete bene bene e infornate a 160° per  15min)…ma sono nutrienti?
No. I funghi non apportano vitamine, non proteine, non carboidrati…nulla di nulla. Quindi dal punto di vista nutrizionale li potremmo lasciare dove sono.
E allora perché non farlo? Studiamoli, apprezziamoli, fotografiamoli, cerchiamone di nuovi a noi sconosciuti, ma lasciamoli in natura, dove sono sicuramente più utili che nel nostro piatto…. Poi se nella giusta stagione qualcuno dovesse finire in padella gustiamocelo come una prelibatezza che si attende l’anno dopo per essere rigustata!

* sulla commestibilità dei funghi ci sarebbe molto da dire, o meglio sarebbe bene che chiunque raccoglie funghi si informasse bene sulla loro tossicità, anche se non velenosi i funghi per noi posso essere tossici, questo vale ad esempio per i famosi chiodini che se raccolti e cucinati non nel giusto modo possono provocare intossicazioni.

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