L’autunno ha da sempre infiammato gli animi poetici e malinconici. Il contrasto tra il freddo pungente dell’inverno che sta arrivando e il colore vivace dei boschi ti fa provare emozioni in bilico. Così, leggermente triste e vagamente euforico, in fermento ma pieno di tranquillità, ti metti il berretto e ti vesti a cipolla, per passare un pomeriggio insieme alla natura che cambia.
I boschi più belli sono quelli misti, anche se le sempreverdi abetaie, dove risuonano i bramiti dei cervi, hanno un certo perché.

Bramiti di cervi o incontri di simpatici amici!
Il bosco del Fagaré, con la sua varietà di foglie, è uno dei più avvolgenti. La sua posizione bassa, i morbidi tappeti di sottobosco e la luce bianca e nitida del sole… meravigliosa, soprattutto quando risplende sul Pelmo!
Addentrandosi nella Val Barance, verso il laghetto del Vach, si attraversano splendide faggete, in primavera di un verde dolcissimo e in autunno rosse e aranciate, in base a quanto avanzata è la stagione. A me piace molto il viale di faggi lungo il sentiero tra il lago e Colcerver, appena prima di raggiungere il borgo.

I filari di faggi

E tu? dove scappi tra le foglie?
La Val Pramper, con larici magnifici color zucca, consigliata la mattina per poter approfittare un po’ del tiepido sole autunnale. E’ effettivamente un pochino ombrosa e freddina in questo periodo, ma è un vero e proprio tuffo nei colori del Parco.
Non mancano gli itinerari tra un paese e l’altro, o magari direttamente le strade di montagna che in questo periodo hanno un tetto meraviglioso fatto di foglie infuocate e d’oro.

Verso Coi, mucche al pascolo d’autunno
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